GINEVRA DEGLI ALMIERI
Visite guidate a Firenze con ARTEMIDE
Questa volta vi raccontiamo
la storia di un fantasma che ogni primo martedì del mese aleggia nel pieno
centro cittadino, incurante dei milioni di turisti che invadono le strade di
Firenze.
Molti di loro non sanno che nel tratto più famoso della
città, tra Piazza Duomo e Piazza della Signoria, poco distante
dall’affollatissima Via dei Calzaiuoli, esiste una piccola piazza, Piazza del
Giglio, che sembra proprio il luogo preferito del fantasma di Ginevra degli
Almieri.
Ginevra era una bellissima ragazza vissuta nel XIII secolo e che,
proprio per il suo aspetto ed i suoi modi gentili, aveva molti pretendenti
nonostante lei avesse occhi solo per Antonio Rondinelli, un giovane di origini
modeste di cui era profondamente innamorata. Purtroppo per lei però, il padre
Bernardo, intento a perseguire più gli interessi economici della famiglia che
la felicità della figlia, decise di darla in sposa ad un facoltoso
commerciante, di diversi anni più vecchio di Ginevra, Francesco Agolanti. Una
volta celebrato il matrimonio Ginevra si trasferì nelle case degli Agolanti in
Piazza del Giglio, ma poco a poco cominciò a cambiare completamente la sua
personalità, perché venne invasa da un sentimento di tristezza e malinconia che
la portarono a condurre una vita apatica, senza più alcuna speranza di poter
vivere felice. Iniziò così ad isolarsi e a mangiare sempre meno, tanto che
anche la sua bellezza cominciò a sfiorire mentre appariva sempre più smagrita e
malata. Fino a che una mattina venne trovata distesa sul letto a mani giunte,
immobile e apparentemente morta. Così venne organizzato il funerale: vestita
con l’abito bianco con cui si era sposata, venne adagiata su una tavola di
legno adornata con fiori e trasportata in Duomo, dove fu celebrato il rito
funebre e poi portata nel sepolcro di famiglia all’interno del cimitero che
all’epoca si trovava vicino al campanile. Durante la notte, quando tutti se
n’erano andati, Ginevra aprì gli occhi!
E’ facile intuire lo spavento da cui
venne pervasa non appena si rese conto di dove si trovasse, per cui con le
poche forze che aveva, animata dalla paura, corse verso casa e bussò alla porta
per poter essere accolta. Il marito però quando si affacciò alla finestra e
vide che a bussare era una figura tremendamente bianca e spaventosamente simile
alla donna che aveva da poco sepolto, pensò che fosse il fantasma di sua
moglie, così ordinò alla servitù di non aprire per nessuna ragione. Ginevra
allora, ancor più terrorizzata, pensò di rivolgersi ai genitori, ma anche loro
ebbero la stessa intuizione di Francesco. Alla ragazza non rimaneva altro che
provare a chiedere aiuto al suo vecchio amore e inaspettatamente fu proprio il
bell’Antonio che non solo la riconobbe ma la accolse in casa e l’aiutò, nei
giorni successivi, a rimettersi in forze. Quando Francesco venne a sapere che
Ginevra non solo non era morta, ma stava vivendo con un altro uomo, andò su
tutte le furie rivolgendosi alle autorità. La sentenza però del vicario del
vescovo lasciò tutti di stucco: dato che il matrimonio era stato sciolto dalla
morte, Ginevra ora era legittimamente libera di stare con chi voleva! Fu
l’inizio quindi di una nuova vita per la ragazza che tornò così a sorridere e a
sperare nel futuro.
Ginevra degli Almieri Ginevra degli Almieri 1936 Cinema e Medioevo |
Non siamo ancora in grado di stabilire se la storia di
Ginevra sia frutto della pura fantasia dei fiorentini o se sia una donna
realmente vissuta, quello che è certo è che la sua storia è molto famosa tanto
da aver ispirato opere letterarie e anche un film del 1936 che porta il suo
nome come titolo.
Articolo a cura di Lavinia Franceschi
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