venerdì 1 febbraio 2019

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L'ARAZZERIA MEDICEA

UN LUOGO INASPETTATO E MAGICO DOVE TROVARE UN PEZZO DI STORIA E ARTE FIORENTINA

Gli arazzi  sono opere d'arte prestigiose e noi, qui a Firenze, ne conserviamo degli esempi di fattura eccelsa con temi religiosi, mitologici e storici

L’arazzeria medicea venne fondata da Cosimo I nel 1545, a 8 anni dalla sua nomina a duca di Firenze. 
Era dunque un periodo particolare in cui la città si stava trasformando da repubblica a principato e Cosimo riuscì a gestire al meglio questa transizione, utilizzando ogni mezzo, non solo politico, per sottolineare la magnificenza della nuova corte. In questo contesto anche l’arte assunse un valore propagandistico e l’eccellenza fiorentina in questo ambito veniva sfruttata dal duca per aumentare il proprio prestigio. Ma oltre alle abilità locali maturate nel corso dei secoli all'interno delle botteghe artigiane, ci fu bisogno di sviluppare anche altre tecniche per la realizzazioni di nuove arti applicate che fornissero prodotti per arricchire la corte. Per questo Cosimo decise di impiantare in città un’arazzeria che provvedesse alla realizzazione di questi prodotti senza così doverli importare da altri stati. 

Il duca però non si accontentava di un centro di produzione qualsiasi e intendeva raggiungere l’eccellenza anche in questo settore. Così Cosimo si rese conto che per dirigere la nuova bottega artigiana, oltre che a formare i nuovi lavoratori locali, occorrevano tessitori stranieri provenienti dalle fiandre, dove l’arazzeria aveva una lunga tradizione alle spalle; al tempo stesso però i fiorentini erano già maestri del disegno, così la collaborazione tra queste figure professionali di alto livello determinò la qualità dei prodotti che fin da subito uscirono dall’arazzeria fiorentina e la longevità di quest’ultima, che rimase attiva per due secoli sopravvivendo addirittura alla dinastia fondatrice. Questo era l’obiettivo iniziale dato che si puntò fin da subito alla formazione di lavoratori locali che potessero garantire un futuro fiorente alla bottega.
Per formare i fiorentini, si riuscì a far arrivare a Firenze due grandi nomi dell’arazzeria fiamminga, come Nicolas Karcher e Jan Rost. Il primo aveva la sua bottega in via dei Cimatori, a due passi da Piazza Signoria,inserendosi in una zona già dedita alla lavorazione della lana (i cimatori erano coloro che cimavano, ossia tagliavano il pelo ai panni di lana); l’altro invece venne accolto nei pressi di San Marco, proprio dove oggi si trova via degli Arazzieri, il cui nome ricorda proprio questa prestigiosa attività. Tra i primi artisti invece che furono interpellati per realizzare dei disegni su cartone (che poi sarebbero stati tradotti in tessuto dai maestri arazzieri), ci furono pittori come il Pontormo, il Rosso Fiorentino, il Bronzino, Francesco Salviati.. insomma i migliori che si potessero trovare nel panorama artistico dell’epoca. 
Come già detto da questo contesto non potevano che uscire prodotti superlativi, di una qualità così alta da non temere il confronto con gli arazzi del nord Europa. Basti pensare alla bellezza di uno dei primissimi cicli di arazzi realizzato a Firenze su cartoni proprio del Pontormo e del Bronzino e tessuti dal Rost ed il Karcher, che comprende 20 pezzi diversi con la storia di Giuseppe Ebreo come soggetto. Fu la prima commissione di Cosimo all’arazzeria medicea e fu per numero di panni, ricchezza di materiali ed estensione (sono 428 metri quadrati di arazzi, quasi il doppio del ciclo realizzato da Raffaello per Papa Leona X) concepita proprio per rivaleggiare e primeggiare con altre arazzerie italiane o Europee. Ad oggi purtroppo questi arazzi sono stati divisi tra Firenze (Palazzo Vecchio) e Roma (Palazzo del Quirinale), ma in occasione di alcune mostre sono stati eccezionalmente riuniti e la speranza è di rivederli presto nella loro impressionante bellezza unitaria!










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