L'ARAZZERIA MEDICEA
UN LUOGO INASPETTATO E MAGICO DOVE TROVARE UN PEZZO DI STORIA E ARTE FIORENTINA
Gli arazzi sono opere d'arte prestigiose e noi, qui a Firenze, ne conserviamo degli esempi di fattura eccelsa con temi religiosi, mitologici e storici.
L’arazzeria medicea venne fondata da
Cosimo I nel 1545, a 8 anni dalla sua nomina a duca di Firenze.
Era
dunque un periodo particolare in cui la città si stava trasformando
da repubblica a principato e Cosimo riuscì a gestire al meglio
questa transizione, utilizzando ogni mezzo, non solo politico, per
sottolineare la magnificenza della nuova corte. In questo contesto
anche l’arte assunse un valore propagandistico e l’eccellenza
fiorentina in questo ambito veniva sfruttata dal duca per aumentare
il proprio prestigio. Ma oltre alle abilità locali maturate nel
corso dei secoli all'interno delle botteghe artigiane, ci fu
bisogno di sviluppare anche altre tecniche per la realizzazioni di
nuove arti applicate che fornissero prodotti per arricchire la corte.
Per questo Cosimo decise di impiantare in città un’arazzeria che
provvedesse alla realizzazione di questi prodotti senza così doverli
importare da altri stati.
Il duca però non si accontentava di un
centro di produzione qualsiasi e intendeva raggiungere l’eccellenza
anche in questo settore. Così Cosimo si rese conto che per dirigere
la nuova bottega artigiana, oltre che a formare i nuovi lavoratori
locali, occorrevano tessitori stranieri provenienti dalle fiandre,
dove l’arazzeria aveva una lunga tradizione alle spalle; al tempo
stesso però i fiorentini erano già maestri del disegno, così la
collaborazione tra queste figure professionali di alto livello
determinò la qualità dei prodotti che fin da subito uscirono
dall’arazzeria fiorentina e la longevità di quest’ultima, che
rimase attiva per due secoli sopravvivendo addirittura alla dinastia
fondatrice. Questo era l’obiettivo iniziale dato che si puntò fin
da subito alla formazione di lavoratori locali che potessero
garantire un futuro fiorente alla bottega.
Per formare i fiorentini,
si riuscì a far arrivare a Firenze due grandi nomi dell’arazzeria
fiamminga, come Nicolas Karcher e Jan Rost. Il primo aveva la sua
bottega in via dei Cimatori, a due passi da Piazza
Signoria,inserendosi in una zona già dedita alla lavorazione della
lana (i cimatori erano coloro che cimavano, ossia tagliavano il pelo
ai panni di lana); l’altro invece venne accolto nei pressi di San
Marco, proprio dove oggi si trova via degli Arazzieri, il cui nome
ricorda proprio questa prestigiosa attività. Tra i primi artisti
invece che furono interpellati per realizzare dei disegni su cartone
(che poi sarebbero stati tradotti in tessuto dai maestri arazzieri),
ci furono pittori come il Pontormo, il Rosso Fiorentino, il Bronzino,
Francesco Salviati.. insomma i migliori che si potessero trovare nel
panorama artistico dell’epoca.
Come già detto da questo contesto
non potevano che uscire prodotti superlativi, di una qualità così
alta da non temere il confronto con gli arazzi del nord Europa. Basti
pensare alla bellezza di uno dei primissimi cicli di arazzi
realizzato a Firenze su cartoni proprio del Pontormo e del Bronzino e
tessuti dal Rost ed il Karcher, che comprende 20 pezzi diversi con la
storia di Giuseppe Ebreo come soggetto. Fu la prima commissione di
Cosimo all’arazzeria medicea e fu per numero di panni, ricchezza di
materiali ed estensione (sono 428 metri quadrati di arazzi, quasi il
doppio del ciclo realizzato da Raffaello per Papa Leona X) concepita
proprio per rivaleggiare e primeggiare con altre arazzerie italiane o
Europee. Ad oggi purtroppo questi arazzi sono stati divisi tra
Firenze (Palazzo Vecchio) e Roma (Palazzo del Quirinale), ma in
occasione di alcune mostre sono stati eccezionalmente riuniti e la
speranza è di rivederli presto nella loro impressionante bellezza
unitaria!
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