martedì 16 ottobre 2018

HALLOWEEN A FIRENZE - STORIE DI FANTASMI



FIRENZE E I SUOI MISTERI...


In ogni angolo di Firenze possiamo trovare dei dettagli che ci raccontano storie e tradizioni molto curiose dei personaggi che nei secoli hanno animato strade della città e abitato i suoi palazzi. 


Per esempio, se vi trovate a passare da Piazza Santissima Annunziata oltre ad ammirare il rinascimentale portico che il Brunelleschi realizzò per l’Ospedale degliInnocenti, o la bella statua del Giambologna che rappresenta Ferdinando I a cavallo e che domina la piazza, o lo scorcio suggestivo della cupola che si affaccia in fondo a via dei Sevi, ricordatevi di guardare anche una finestra di Palazzo Budini Gattai


Questo palazzo, che in origine si chiamava Grifoni per la famiglia che lo costruì nel XVI secolo e lo abitò per prima, è quello a destra di via dei Servi (stando con le spalle alla chiesa) e caratterizzato dal colore rosso dato dai mattoni a vista. Con il naso all’ insù noterete che l’ultima finestra dell’ultima stanza a destra del primo piano ha sempre i battenti delle persiane aperti, sia che ci passate di giorno che di notte, al alba o al tramonto, insomma sempre! Questo perché secondo la tradizione questa finestra nasconde una bella storia di amore e fedeltà. Si racconta infatti che nel cinquecento una giovane e bella fanciulla fosse data in sposa ad un rampollo della famiglia Grifoni. Per cui, dopo il matrimonio, la ragazza si trasferì nel nuovissimo palazzo di famiglia da poco terminato da Giuliano di Baccio d’Agnolo e l’Ammannati in Piazza Santissima Annunziata. 

A differenza di molti matrimoni dell’epoca, celebrati soprattutto per interessi economici e sociali delle rispettive famiglie, questa fu invece una coppia legata da un amore profondo e sincero l’uno per l’altra che garantì loro una breve ma intensa felicità. Purtroppo infatti, poco dopo le nozze, il giovane Grifoni venne chiamato alle armi. Così indossata l’armatura si congedò dalla moglie con grande dignità, consapevole che doveva andare a fare il proprio dovere e che così facendo avrebbe onorato il nome della propria famiglia. Lei, in lacrime, lo guardò allontanarsi proprio da quella finestra a cui rimase affacciata finché il ragazzo non scomparve alla sua vista. Decise quindi di non chiudere più quel battente in modo tale che si potesse affacciare continuamente nella speranza di veder tornare il suo amato. Purtroppo però lui perse la vita in battaglia, ma lei non si arrese mai e continuò a nutrire la speranza di vederlo attraversare la piazza in senso contrario, stando sempre affacciata a quella finestra. Quando anche lei morì, i suoi eredi tentarono di chiudere la persiana della finestra, ma dovettero desistere dal loro intento quando si accorsero che ogni qual volta che qualcuno ci provava, in quella stanza succedeva di tutto: libri che cadevano, mobili che traballavano, lumi che si spengevano e un gran vento gelido si innalzava nella stanza. Tutto tornava normale invece quando la persiana veniva riaperta. Così venne deciso di lasciarla sempre aperta in modo tale che lo spirito di quella donna che sembrava ancora aleggiare nella stanza, potesse continuare ad attendere il marito. Da allora tutti impauriti da quello spirito innamorato, nessuno ha più osato chiudere quella persiana!

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