FIRENZE E I SUOI MISTERI...
In ogni angolo di Firenze possiamo trovare dei dettagli che ci raccontano storie e tradizioni molto curiose dei personaggi che nei secoli hanno animato strade della città e abitato i suoi palazzi.
Per esempio, se vi trovate a passare da Piazza Santissima Annunziata oltre ad ammirare il rinascimentale portico che il Brunelleschi realizzò per l’Ospedale degliInnocenti, o la bella statua del Giambologna che rappresenta Ferdinando I a cavallo e che domina la piazza, o lo scorcio suggestivo della cupola che si affaccia in fondo a via dei Sevi, ricordatevi di guardare anche una finestra di Palazzo Budini Gattai.
Questo palazzo, che in origine si chiamava Grifoni per la famiglia
che lo costruì nel XVI secolo e lo abitò per prima, è quello a
destra di via dei Servi (stando con le spalle alla chiesa) e
caratterizzato dal colore rosso dato dai mattoni a vista. Con il naso
all’ insù noterete che l’ultima finestra dell’ultima stanza a
destra del primo piano ha sempre i battenti delle persiane aperti,
sia che ci passate di giorno che di notte, al alba o al tramonto,
insomma sempre! Questo perché secondo la tradizione questa finestra
nasconde una bella storia di amore e fedeltà. Si racconta infatti
che nel cinquecento una giovane e bella fanciulla fosse data in sposa
ad un rampollo della famiglia Grifoni. Per cui, dopo il matrimonio,
la ragazza si trasferì nel nuovissimo palazzo di famiglia da poco
terminato da Giuliano di Baccio d’Agnolo e l’Ammannati in Piazza
Santissima Annunziata.
A differenza di molti matrimoni dell’epoca,
celebrati soprattutto per interessi economici e sociali delle
rispettive famiglie, questa fu invece una coppia legata da un amore
profondo e sincero l’uno per l’altra che garantì loro una breve
ma intensa felicità. Purtroppo infatti, poco dopo le nozze, il
giovane Grifoni venne chiamato alle armi. Così indossata l’armatura
si congedò dalla moglie con grande dignità, consapevole che doveva
andare a fare il proprio dovere e che così facendo avrebbe onorato
il nome della propria famiglia. Lei, in lacrime, lo guardò
allontanarsi proprio da quella finestra a cui rimase affacciata
finché il ragazzo non scomparve alla sua vista. Decise quindi di non
chiudere più quel battente in modo tale che si potesse affacciare
continuamente nella speranza di veder tornare il suo amato. Purtroppo
però lui perse la vita in battaglia, ma lei non si arrese mai e
continuò a nutrire la speranza di vederlo attraversare la piazza in
senso contrario, stando sempre affacciata a quella finestra. Quando
anche lei morì, i suoi eredi tentarono di chiudere la persiana della
finestra, ma dovettero desistere dal loro intento quando si accorsero
che ogni qual volta che qualcuno ci provava, in quella stanza
succedeva di tutto: libri che cadevano, mobili che traballavano, lumi
che si spengevano e un gran vento gelido si innalzava nella stanza.
Tutto tornava normale invece quando la persiana veniva riaperta. Così
venne deciso di lasciarla sempre aperta in modo tale che lo spirito
di quella donna che sembrava ancora aleggiare nella stanza, potesse
continuare ad attendere il marito. Da allora tutti impauriti da
quello spirito innamorato, nessuno ha più osato chiudere quella
persiana!
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